GIOVEDI' SANTO - I Sepolcri

Nella tradizione popolare il Giovedì Santo è il giorno del perdono o dei "Sepolcri".
Al termine della celebrazione eucaristica dell’Ultima Cena (In coena Domini), in cui si ricorda la lavanda dei piedi che Gesù, con un gesto di umiltà, fece ai dodici apostoli, l’altare maggiore di ogni chiesa viene spogliato di ogni arredo sacro ed il tabernacolo è lasciato aperto e vuoto.
La devozione dei fedeli si volge tutta al “Sepolcro”, quel luogo un po’ in disparte nella chiesa, dove, tra fiori e ceri, è riposta l’ostia consacrata.
Il simbolo di questo momento centrale per il senso stesso del Cristianesimo è il grano, che viene utilizzato come similitudine alla storia di Cristo in quanto il suo seme deve essere fatto morire, per poi risorgere e dare i suoi frutti, come il pane di cui il Dio vivente ha invitato ad alimentarci durante la notte dell’Ultima Cena.
Questa tradizione è tenuta in vita anche a Pisticci, così come in numerose località del sud Italia.
I fedeli ed in particolar modo le pie donne, infatti, mettono a germogliare il grano in alcuni contenitori e preparano i così detti “lavuriedd”.
Con l’approssimarsi del Giovedì Santo consegnano i vasetti alle rispettive parrocchie dove poi verrà allestito il Sepolcro, per completare il quale, inoltre, si ricorre ad altri addobbi, paramenti, arredi floreali e candele.
Soprattutto a Pisticci centro è uso preparare un Sepolcro non solo nelle principali chiese dell’abitato, ma anche in tutte le piccole e caratteristiche cappelle rionali, che restano aperte fino a tarda notte e sono meta di numerosi fedeli che, in una sorta di processione spontanea, visitano gli addobbi preparati in quasi tutte le chiese del centro, dall’Abbazia del Casale fino alla Chiesa Madre.
Un tempo, la tradizione voleva che si visitassero i Sepolcri di sette chiese per chiedere ed ottenere il perdono da Dio.
Il Giovedì Santo le campane smettono di suonare: si dice, infatti, che esse vengano “legate”, affinché non emettano alcun suono, e vengono sciolte a mezzanotte tra il sabato e la domenica di Pasqua quando, suonando a distesa, comunicano gioiosamente a tutti che Gesù è risorto.


- Testo tratto dai siti http://www.rioneterravecchia.com e http://www.pisticci.com.
- Foto tratte dal sito http://www.pisticci.com